giovedì 3 gennaio 2013

GRANITI NATALE 2012






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MA FU CANCELLATA DAI MODERATORI (?)

Caratteristiche di Graniti

Municipio di Graniti
Stemma del Comune
Come arrivare
Il paese si trova ad una altezza sul livello del mare di 350m ed ad una distanza da Giardini di circa 15km; per arrivare, venendo dall'autostrada è necessario uscire a Giardini-Naxos e proseguire sulla statale che porta alle gole di Alcantara e poi a Francavilla di sicilia. Su questa strada c'è un bivio subito dopo un ponte ancora in piedi ell'epoca fascita, e svoltando a sinistra dopo tre chilometri si arriva alle porte della cittadina.
Paesaggio
Il paese disteso su un fianco a forma di stella marina è addormentato nella insenatura tra due montagne della catena montuosa dei Peloritani chiamati in loco Fejo e Trazzara. Tra le due montagne scorre un torrente chiamato Petrolo che sfocia sul vicino fiume Alcantara. Sulla parte nord e anche dalla mantagna trazzara è possibile vedere la grande montagna (a muntagna) ossia l'etna. Sulla base della montagna del Fejo c'è una pineta verdeggiante che comincia subito dove finisce una punta del paese, da qui parte una strada che passando per terre coltivate, fontane e simulacri, porta fino alla cima della montagna che si chiama Pietracorvo (petrocorvu), da qui si prosegue fino ad un santuario dedicato alla Madonna dell'aiuto situato nel comune di Roccafiorita

Costituzione
La prima parte del paese fù costruita su una roccia chiamata granito da cui deriva il nome, la parte di Roccachiacchiera (roccaghiaita) dove ci sono le case con stipiti in pietra scolpita a mano (1790 - 1815). Il comune ha tre chiese: una la principale dedicata a S, Basilio Magno, una a San Sebastiano che è il patrono del paese e si festeggia la prima domenica di agosto e la terza che è collegata ad un convento di suore francescane dedicata a S. Giuseppe. C'e una villa comunale dove c'è anche il monumento dei caduti. Il Paese ha dato i natali a Carmelo D'Agostino e Marzullo quest'ultimo scultore di fama internazionale. 
C'è la caserma dei Carabinieri , ci sono due bande musicali, quattro bar, un rifornimento di benzina, una pizzeria, un albergo ristorante, due tabaccai, due macellerie, due market, due meccanici, un carrozziere, e molti artigiani di varie arti e mestieri. Fino a non molto tempo fa cera un fabro che lavorava il ferro battuto e che come secondo lavoro faceva u "sensale".

Il .Sensale nella cultura derivante dai borboni era quello che faceva da mediatore e da paciere, nelle relazioni del paese, anche nelle questioni accese come liti, ma anche come ambasciate di matrimonio.
I quartieri e le località più conosciuti del paese sono:
IN PAESE
  • Locu
  • Flora
  • Campu
  • Chiesa Matri
  • Sammastinu
  • Posta
  • Roccaghiaita
  • Saia
  • Suttasanta
  • Manganeddi
  • Luriata
  • Arreti a Madonna
  • Canonica
  • Scola
  • Mumumentu
  • Lavatoiu
  • Strautuni
  • Pineta

FUORI PAESE
  • Abbanna motta
  • Acquevini
  • Acqueurne
  • Acquofejo
  • Buriomulino
  • Bartullotta
  • Campusanto
  • Casa di monache
  • Chiani canne
  • Ciumi
  • Docamunti
  • Favara
  • Ficuzza
  • Lormu
  • Missa
  • Picchio verde
  • Pineta
  • Ponti
  • Purtedda o ventu
  • Quadararo
  • Rusciddà
  • Surbia
  • Trazzara

Attività
Ci sono molti produttori di vino locale e formaggi ma sono arti che ormai si stanno perdendo. Ci sono altresi produzioni di olive, castagne, mandorle, pesche, ciliege, mandarini, arance, limoni, etc. Dato il terreno scosceso, l'aumento vertiginoso del costo della manodopera, l'assoluta mancanza di infrastruttre e investimenti, la miopia delle amministrazioni, l'impossibilità matematica di creare società e/o coperative tra siciliani, ormai sia la pastorizia che l'agricoltura sta per sparire, ad eccezione di sporadici elementi che continuano solo per hobby tale attività. Ormai produrre un litro di olio a Graniti costa più che comprarlo al market tutto ciò mentre a Palermo in Regione litigano e i soldi della Comunità europea ritornano indietro.
Sociale
La popolazione di graniti è intorno a 1500 abitanti e sta invecchiando velocemente e nei paesi del sud questo è ancora più tangibile ed emblematico. I giovani, soprattutto quelli non benestanti, di ogni classe di fronte alla possibilità di vivere una vità sola fanno la scelta sofferta di abbandonare i profumi della propria infanzia e cercano fortuna altrove pensando di ritornare, ma solitamente quando la trovano se la trovano non tornano più. Molte generazioni sono dovute emigrare e quasi metà di ogni classe utile emigra continuamente anche oggi. L'emigrazione massiccia per Graniti è incominciata negli anni cinquanta. Ci sono granitesi (di Graniti) in ogni parte del mondo, AmericaAustraliaArgentinaSvizzeraGermaniaFrancia solo per citare le più consistenti emigrazioni. Poi c'è la migrazione interna in Italia, a Roma, Milano, Varese, Bologna, Torino. Il cognome più diffuso è D'Amore. Il granitese tipico è generoso, inteligente, permaloso, un po' chiuso, carnagione scura. Il carattere un po' chiuso forse dipende dal fatto che Graniti non essendo un paese di passaggio, ma bisogna andarci apposta, ha creato negli anni un po' di diffidenza all'apertura e alla socialità. La scolarizzazione è abbastanza elevata i giovani nati dopo il 1968 sono al 80% quasi tutti diplomati e al 60% tutti laureati con una particolare predisposizione per economia e commercio.

Sviluppo
La parte alta del paese sta per svuotarsi tra decessi ed emigrazioni, l'unica parte del paese che si sviluppa e cresce è la parte bassa (sutta a santa) sulla via principale (Via Roma). Anche nelle frazioni ci sono piccoli movimenti ma niente che possa sconvolgere la tranquilla vita quotidiana. Le attività un po' per poca dinamicità commerciale, un po' perché non ci sono aiuti di nessun tipo (se non solo la fantasia di alzarsi al mattino e sopravvivere) non aumentano.
Storia
l'agglomerato iniziale forse è di origine Araba forse anche Greca data la vicinanza della prima colonia greca a Naxos. Ma le influenze sono sicuramente state molteplici tra cui quella saracena con la presenza di ben due castelli saraceni nelle vicinanze uno a Calatabiano e l'altro a Francavilla, entrambi che guardano la valle d'Alcantara dove scorre il fiume con il medesimo nome. Il paese vero e proprio nasce nel seicento attorno ad un casale voluto dal conte di Taormina dell'epoca ma ha il suo maggiore sviluppo nell'ottecento, nel periodo dei conti, dei vassallivalvassori e valavassini.
Architettura
Ci sono alcune case in pietra con stipiti scolpiti in pietra (granito) dei primi dell'ottocento di straordinaria bellezza ma che l'incuria delle varie amministrazioni che si sono succedute stanno lasciando che si rovinino su loro stesse. Anche i lavatoi dei primi del 900 sono stati distrutti con troppa fretta di modernizzazione. La chiesa madre ha tre navate con un campanile sulla destra è un misto di romanico e rococò. Fino a non molti anni fa resisteva anche l'edificio che aveva ospitato il vecchio carcere dell'ottocento tra la chiesa madre e Roccaghiaita ma è stato demolito con troppa leggerezza.
 L'immagine è quella del classico paese del sud con case in perenne costruzione, con i serbatoi d'acqua sui terrazzi e case vecchie in vendita che non compra nessuno. Per le strade ancora resistono i tombini (chiusini in ghisa) fatti sotto il Fascismo per l'esattezza nel 1939 mentre le strade di montagna fatte per le località Fejo e Trazzara sotto le recenti "democrazie" stanno cadendo a pezzi.

Le frazioni
Le frazioni più importanti sono Muscianò, Finaita, Pistilione, Fejo. Nella frazioni sono presenti altre attività di ristorazione e agriturismo. Nella frazione di Muscianò è presente una grotta dove è apparsa l'immagine della Madonna ad una devota locale, nei pressi è stata realizzata una cappella ad essa dedicata e non molto lontano un piazzale con una statua dedicata a Padre Pio. Da Finaita è possibile ragiungere Mitoggio (Mitosciu) dove c'è una delle prime centrali idroelettriche della sicilia.
Credenze - Storie di tradizione orale
La più grossa storia (vera) tramandata, riferibile intorno ai primi dell'ottocento (presumibilmente tra il 1780 e il 1830) è quella di un forte nubifraggio che fece franare mezzo paese tra cui una chiesetta dedicata alla madonna nella zona ora chinata "Arreti a Madonna" con perdite di molte vite umane, bestiame, case e coltivazioni, da quel momento il paese si sviluppò urbanisticamente nell'altra direzione.
Fra le varie credenze che girano più frequentemente, tra la voglia di raccontare dei nonni e la voglia di misterioso che hanno i bambini di sapere, ce ne sono alcune interessanti tra cui:
A casa russa, si tratta di una casa immersa nella pineta appena fuori verso il Fejo di grande fattura per l'epoca dei primi del 900 e abbandonata e mai più riscattata, pare per l'esistenza di uno spirito che aleggia.
A petra fudditto, si tratta di un casolare in prossimità del buriomulino (vasca per la raccolta dell'acqua per irrigare) dove sarebbe caduto un grande masso tuttora presente ed avrebbe ucciso una intera famiglia, il masso lo avrebbero spostato dei folletti.
U lupu mannaru, si tratta di un uomo-lupo che vive nelle foreste di graniti che nelle notti di plenilumio si trasforma in lupo agredendo i malcapitati che incontra per la sua via, ma basta ferirlo e fargli uscire il sangue che subito dovrebbe ritornare uomo.

Collegamenti
Al paese si arriva solo per corriera che si può prendere alla stazione di Taormina - Giardini e alla stazione di Messina, naturalmente si può arrivare in auto.
C'era una splendida ferrovia che partendo da Giardini e passando anche per Graniti (Musciano) arrivava fino a Randazzo , un intero percorso nella maestosa valle Alcantara. Putroppo adesso e chiusa ed abbandonata tra l'indifferenza delle amministrazioni locali a non voler chiedere una valorizzazione della stessa anche solo fini turistici, la miopia della Regione s Sicilia con altre preoccupazioni e il disinteresse totale delle Ferrovie dello Stato. 
Mentre tutto il mondo cerca di spostare il trasporto dal petrolio (motori a scoppio) su mezzi alternativi, quindi tornado anche su rotaia qui si sta uccidendo (si è già ucciso) uno dei più bei tracciati di ferrovia esistenti, bastava elettrificarlo.

Giuseppe Turrisi